Formazione che ha avuto inizio sabato 1 Aprile e si è conclusa il 3 Aprile con la presenza, come relatore, del Prof. Tomassetti dell’Università per Stranieri di Siena.
Nei primi due giorni si è posta l’attenzione sul ruolo del docente come mediatore linguistico e sull’approccio dell’insegnamento in un contesto L2 a cura della responsabile della formazione docenti per Accademia Italiana, Rachele Fortunato e della formatriceAlessia Zollo.
Con il termine CLIL (Content Language Integrated Learning) si vuole indicare un nuovo approccio metodologico che prevede l’insegnamento di una materia non linguistica, in lingua straniera veicolare al fine di creare ambiti di apprendimento multiculturale e favorendo atteggiamenti plurilingue.
Il CLIL permette ai giovani di usare una lingua in modo naturale a tal punto da far loro dimenticare la lingua poiché si concentrano al massimo sull’argomento da apprendere. Il metodo consiste nel dedicare parte dell’orario settimanale all’apprendimento di materie o di moduli specifici tramite un’altra lingua, integrando così l’apprendimento della lingua straniera con altre discipline. In una classe CLIL si
Il CLIL permette ai giovani di usare una lingua in modo naturale a tal punto da far loro dimenticare la lingua poiché si concentrano al massimo sull’argomento da apprendere. Il metodo consiste nel dedicare parte dell’orario settimanale all’apprendimento di materie o di moduli specifici tramite un’altra lingua, integrando così l’apprendimento della lingua straniera con altre discipline. In una classe CLIL si
Punto focale di questo nuovo approccio sono le materie non linguistiche e quindi l’accento si sposta da insegnare la lingua straniera ad insegnare attraverso di essa, mettendo al centro l’allievo ed il suo contesto.
La lingua veicolare costituisce il mezzo attraverso cui i contenuti vengono assimilati, compresi ed infine veicolati.
Le lezioni CLIL rappresentano la situazione ideale in cui gli studenti sono condotti ad utilizzare le abilità base di comprensione e produzione; ad interpretare e riutilizzare formule scientifiche e grafiche; ad utilizzare registri diversi per comunicare in diversi contesti e situazioni professionali.
L’apprendimento è collaborativo, infatti, gli studenti sono maggiormente esposti all’apprendimento e all’utilizzo della lingua 2, grazie all’immersione linguistica e alla programmazione interdisciplinare. Molteplici sono i vantaggi per la scuola e per gli alunni stessi.
“Far crescere contemporaneamente il contenuto cognitivo e l’apprendimento di una lingua” -ha detto il Prof. Tomassetti- “non è una rivoluzione nella metodologia dell’insegnamento ma solo ora abbiamo la consapevolezza che questa è la strada giusta da intraprendere per ritenerci pronti e formati da un punto di vista didattico”.
Grande entusiasmo e partecipazione per questo evento formativo è stato espresso anchedalla Direttrice e Fondatrice dell’Accademia Italiana la Dr.ssa Francesca Romana Memoli . Per chi si fosse perso questo interessante appuntamento, ci sono altri eventi formativi che l’Accademia Italiana sta già organizzando. Tra questi quello in collaborazione con Mentoring USA che si svolgerà il 27. 28 e 29 aprile e che è deducibile dalla Carta del docente. Per maggiori informazioni potete consultare il nostro sitoweb : http://www.accademia-
Nessun commento:
Posta un commento