A Firenze Julia Victoria Suarez, vincitrice delle Olimpiadi dell’Italiano 2016 racconta la sua esperienza a Salerno
Si è tenuta a Firenze la seconda edizione degli Stati Generali della Lingua Italiana, evento volto ad approfondire i temi della promozione della lingua e della cultura italiana all’estero. La manifestazione dal titolo “Italiano Lingua Viva” è stata inaugurata dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Una lingua, quella italiana, che continua a far registrare numeri positivi. Infatti, da recenti studi, l’italiano risulta la quarta lingua più studiata nel mondo dopo l'inglese, lo spagnolo e il cinese. E in crescita esponenziale. L'italiano è sempre più amato e diffuso, e i numeri presentati in questi due giorni lo dimostrano: nel biennio 2015/16, oltre 400 mila studenti in più rispetto al biennio precedente, hanno iniziato a studiare la nostra lingua il cui appeal continua a essere legato alla passione per l'arte e la cultura. Negli ultimi anni tuttavia, una forte attrazione è esercitata anche dal Made in Italy in tutte le sue forme, dalla moda al design, fino al cibo e al vino. E lo studio della lingua italiana è considerata da molti giovani stranieri anche un modo per trovare lavoro nei settori in cui l'Italia è ai primi posti, dal lusso all'enogastronomia. Tra le testimonianze di giovani ‘italici’ nel mondo c’è stata quella della vincitrice delle Olimpiadi di italiano 2016 la spagnola Julia Victoria Rodriguez Suarez, che ha trascorso un soggiorno – studio a Salerno, vincendo una borsa di studio all’Accademia Italiana. Esperienza che l’ha molto arricchita, come lei stessa ha sottolineato al pubblico presente, e che è stata molto importante per lei sia sotto un punto di vista educativo ma anche sotto un punto di vista di accrescimento culturale. Julia ha sottolineato l’importanza della sua immersione nella cultura tipica italiana, grazie alla scuola , ma soprattutto grazie alla sua famiglia salernitana che l’ha ospitata. A chiudere i lavori dell’evento il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ancora una volta sottolineato l’importanza della lingua italiana come vettore identitario: “È indispensabile il
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